Io sono nata a Napoli ma ci ho vissuto pochissimo. Avevo appena sette anni quando mi sono trasferita con la mia famiglia a Palermo, città nella quale ho studiato, mi sono laureata in Scienze Biologiche, mi sono sposata, ho avuto tre figli e nella quale continuo a vivere tuttora.
E’ chiaro quindi che sono siciliana d’adozione… eppure quei primi sette anni avevano lasciato in me una traccia così profonda da fare riemergere, all’improvviso ed in maniera assolutamente inaspettata, tutta la mia napoletanità.
Per spiegare come ciò sia avvenuto devo fare un breve accenno a mio padre… uomo straordinario, coi pregi ed i difetti di tutti gli uomini, per carità, ma dotato di grande carisma, di un carattere forte ed autoritario :un uomo nato per comandare e per vincere!
Intelligente ed abile nel lavoro, affascinante e raffinato nella vita sociale, mio padre incarna lo spirito più genuino del napoletano verace… coi suoi pregi ed i suoi difetti!
Testardo e fatalista, stressandosi, lavorando e fumando oltre il dovuto, si è causato gravi problemi di cuore. Più volte si è ridotto in fin di vitata ma malgrado ciò non si è mai voluto curare, anzi ci scherzava su dicendo: “Non vi preoccupate pecchè o Pateterno non mi vuole…appena mi vede arrivare mi manda ‘ngopp’ a terra ‘n ata vota!” Così, nell’Aprile del 1997, ha avuto un brutto infarto, anche questa volta si è ripreso però è stato a lungo in rianimazione.
Mentre era ricoverato gli ho comprato un libro sul cuore nella speranza che leggendosi la meccanica cardiaca si desse una regolata. Però, prima di portarglielo ho pensato di scrivergli una dedica e così, sotto la spinta emotiva dell’immenso amore che ho sempre nutrito per lui, con l’animo colmo di ansia, preoccupazione, speranza, ho cominciato a scrivere.
Ciò che ne è venuto fuori ha stupito tutti e principalmente me stessa… avevo scritto una poesia, la prima in tutta la mia vita, in versi napoletani!!!
E’ stato proprio così che ho scoperto di essere in grado di esprimere i sentimenti in versi… e da quel momento non mi sono fermata più.
Nel Dicembre del 1997 ho pubblicato “CO TUTT’ O CORE” e la poesia che apre questa silloge è appunto “O CORE”, cioè quella famosa dedica in cui non più la figlia, ma il suo stesso cuore chiedeva al “Marchese Guarino” un po’ di riposo per potere sopravvivere.
Nell’Aprile del 2001 è uscita la seconda raccolta dal titolo “CO’ NAPULE INT’O CORE” e sto scrivendo ancora tante, tante poesie.



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